Gli inizi di un viaggio

Gli inizi di un viaggio

Gli inizi del viaggio

Sono passati più di due mesi dall'inizio di questo strano viaggio nella mia testa da insegnante. Quando ho iniziato a pensare questo progetto, mai avrei pensato che sarebbe evoluto così in fretta. Avevo in mente di scrivere un post al giorno, tutti i giorni per un anno, per poter raccontare della vita da insegnante, dello studio del Tai Chi in cui ritrovo il mio approccio didattico, delle giornate plasmate dalla mia passione per questo lavoro. Ho finito per domare l'irrefrenabile bisogno di fare ordine nei miei pensieri.

In più, mi sono reso conto che il posto dove stavo mettendo questi pensieri non era del tutto giusto per me: Twitter  mi faceva sentire come se stessi solo sprecando le mie energie. Per fortuna ad un certo punto ho scoperto Mastodon  (grazie sig. Muschio) ed è stato un nuovo inizio. Ma non potevo davvero iniziare tutto daccapo. Almeno non sui social, ma qui c'è sempre posto per i miei vecchi tweet

#0

Data 01/09/22 mi sveglio… e porc… son un insegnante. Mangio da insegnante, dormo da insegnante, respiro da insegnante. È fatta, saranno 365 giorni da insegnante. 365 riflessioni. Perché, che io sia in palestra, a casa o a spasso non smetto mai di essere un coso che insegna.

#1

(sempre 01/09/22)

"salve, siamo i nuovi docenti di mat e fis"

"ah, davvero?"

"eh sì"

"perché?"

"perché ci è stato comunicato ieri sera tardi"

"che bello non vi aspettavamo, prego prego, venite"

E qui poteva continuare a tarallucci e vino o con un contratto. Pare opteremo per il secondo. Daje!

#2

ah, il collegio docenti, quell'esperienza mistica di democrazia. Quando il popolo si riunisce nasce sempre meraviglia. E riflessioni assolutamente triviali. Come farebbero gli alunni senza tutte queste riflessioni...

#3

la seconda giornata di #follediscienza a Strambino deve ancora iniziare. Intanto il mio cervello è già sovraccarico. Dopo 30 minuti di conferenza...

pensiero 1) Che Postura dialogica ho di fronte alla mia classe? Mi approccio con umiltà sapendo che potrò raccontare ciò che so, ma imparerò anche qualcosa?

pensiero 2) Costruire una cornice di sicurezza per permettere di sperimentare insicurezze. Top.

pensiero 3) la scienza rincorre la comprensione. L'arte non deve per forza. Es: l'arte moderna funziona bene per i bambini perché non si pongono il problema di dover comprendere. Adoro.

#4

Strambino. Sede del mio laboratorio sulle nuvole. Passo la porta e sbam. Il mio cervello si accende: il setting è tutto, e pochi lo vivono con questa profondità come le maestre della materna. E qui vanno fortissimo.

Strambino

#5

(In memoria di mio nonno Italo)

Sei arrivato a 100 anni e come un fulmine a ciel sereno mi hai lasciato qualcosa di te: agivi in silenzio, ti sedevi sempre in fondo, parlavi poco, non chiedevi e non pretendevi niente; portavi la cravatta tutti i giorni. Un giorno forse metterò la cravatta, e ti penserò.

#6

Conosco ufficialmente il nome delle mie prossime classi: 5F, 3G, 4P, 5P. Sigle... Eppure tra qualche giorno diventeranno volti, storie, sbadigli, occhi sgranati, ansie, risate, paure. Sarà un anno pieno e già penso a mille modi per renderlo il migliore mai visto.

#7

Pillole di ☯. Il maestro: “il Tai Chi è un’arte marziale interna. È marziale. Parto dalla calma interiore, dal mio centro, lavoro su di me, per padroneggiarmi e padroneggiare i movimenti, quando sarò padrone dei movimenti naturalmente diverranno più fluidi. 1/3

Quando saprò esprimere quello che ho padroneggiato sarà vero Tai Chi e non solo allenamento.” È stata una folgorazione. Ho ripensato a tutto il mio percorso di studi. In fondo è stato un lungo allenamento. Una continua ricerca di equilibrio. 2/3

Ed è ancora così, il percorso continua. Più studio, più insegno e più riesco ad esprimere quel qualcosa in più. La matematica e la fisica entrano sempre di più a far parte di me. Come il Tai Chi. Anche se ora, dopo allenamento sento solo la fatica. ☯✨ 3/3

#8

Preparo cose, penso: “Andrà bene? Sarà adatta?”. Sciò, pensiero brutto... A me che esistono attività “adatte” e “non adatte” non mi torna, quello che ho capito io è che esistono solo attività a cui si dedica il giusto tempo e la giusta qualità di relazione. Oppure no.

#9

Scuola. Riunioni. Questa classe, quella classe. Vanno bene, studiano, non studiano, vanno male. Fatica. Il pc non si collega, il registro non va. Risolvi, confrontati, attiva meccanismi costruttivi. È solo l'inizio! Migliorerà, o peggiorerà in maniera spettacolare! 🌈🚀💥

#10

Centri estivi alle spalle. Come capo animatore non sono stato la mia versione top, ma porto a casa questo pensiero su di me: “se cade un meteorite, non ti scomponi, ti sposti quanto basta per non farti male. E avvisi gli altri.” Dalla regia è tutto, a voi la linea

#11

Si avvicina, atteso ed inesorabile, l'inizio della scuola. Si sente nell'aria, è la calma prima della tempesta. Una calma da vivere in fondo, per ricaricarsi, perché queste energie serviranno tutte in un anno pieno come quello in arrivo.

#12

Manca poco. Ci si ricarica ancora un po'. Nella testa spuntano le prime idee, come germogli a primavera, mentre la fiducia concessa annuvola il cielo di insicurezza e troppe aspettative. Per fortuna c'è un sole gentile che mi scalda e protegge dall'inverno in arrivo.

#13

“Ce la farò?” “Sì ce la farai, come sempre” “Speriamo” Non importa quanta esperienza possa aver accumulato, il primo giorno resterà sempre il più critico. #ippopotamo Cose che dovrò fare nella giornata di domani:

Non andare a sbattere contro la cattedra. Sembrare strano solo il giusto. Non traumatizzarli. Sudare poco. Non biascicare parole a caso. Farli ridere con me, non di me. #ippopotamo Fatemi gli auguri. Serviranno. It’s the final countdown

#14

“Si inizia, ce la posso fare, dai, ormai è ora, un ultimo sforzo. Avanti! Devi solo varcare questa soglia e si entra in scena… Dai dai… Puoi farcela” C’è chi vive così il primo giorno in una classe nuova e chi mente. Che poi, manco le classi fossero Azkaban...

#15

“Cosa sono quelle faccette? Sono serio.” “Cosa intende per contratto?” “Questo…” Adoro il momento in cui presento il “contratto”: il diabolico documento con cui fisso le modalità della didattica. Ha lo stesso effetto di un #ippopotamo che ti bussa alla porta… 1/2

…dalle regole di comportamento che mi aspetto tengano in classe, alle modalità di verifica, fino agli impegni che mi prendo per far funzionare la baracca. Qui vi racconto l’ultimo modello 📜 ver2.022.23 2/2

#16

Giornata dal sapore amaro. #Senigallia è a due passi da casa, ma la mia scuola è a sud. Abbastanza lontano perché quello che è successo sia solo un eco, procedo imperturbato, non disturbo i ragazzi nelle loro "cose". Che errore... Se non sono loro queste cose, di chi sono?

#17

Doveva essere tutta un'altra giornata. Decisamente. E invece, #Senigallia, il fango, le scarpe sporche. Penso ai miei studenti che oggi erano preoccupati per i locali chiusi. Credo che lunedì le metterò così, sporche, come monito.

le scarpe 17

#18

"DORMITE PURE

UN GIORNO NOI

COMANDEREMO"

Rivoluzione

Adoro. La scuola dovrebbe essere il luogo in cui le generazioni si confrontano, ma è dura: una parte vuole essere considerata, l'altra è troppo stanca per accorgersene; ed entrambe pensano che l'altra sia troppo pigra per capirlo.

#19

I primi giorni sono scorsi via bene. Fuori c’è sempre il sole, il mondo è un posto meraviglioso. Nonostante tutto, è tutto🌈bellissimo🌈entri in classe convinto che farai la lezione più bella di sempre, che li coinvolgerai. E di là… Niente. Non succede niente. 1/4

Di là una classe di primini: un mix di timori, aspettative ed entusiasmo ben celato. Hanno più paura di te, li vedi che si sentono ospiti: vogliono sapere da te cosa fare. È in quel momento che devi giocartela bene. Loro sono ospiti e la casa è la tua. Per ora. 2/4

Almeno per un paio di settimane comandi tu, ma dovrai meritare questo privilegio. In qualche modo porti a casa la prima ora, prossima classe, una quarta, ci credi, varchi la porta pieno di speranze e aspettative, il gelo. 3/4

La guerra fredda. Quello sguardo da “che stai a fa? Vieni a rubare a casa nostra?” Sono loro i padroni di casa e gli stai invadendo il territorio. Qui è come camminare su un campo minato, bisogna chiedere il permesso e lentamente guadagnarsi rispetto. 4/4

#20

Quello dell’insegnante è un lavoro, come tale va trattato con il giusto distacco così da essere obiettivi. Questo rende professionali. Il coinvolgimento è il male. Tutti i migliori insegnanti che conosco si lasciano coinvolgere. Evidentemente nessuno di loro lavora. /s


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